Il Salone del Mobile (che si è concluso il 23 aprile scorso), pieno di appuntamenti e proposte, racconto presente e futuro dell’arredare, è tornato, nell’edizione 2023, a pieno regime nella sua declinazione internazionale. «Un’esperienza ancora una volta entusiasmante, ricca di stimoli e ispirazioni, anche grazie ad una partecipazione di pubblico e addetti ai lavori provenienti da tutto il mondo – racconta Walter Valeri, titolare di Cose di Casa – Con gli eventi poi del Fuori Salone, suggestivi e numerosi, Milano è stata davvero la capitale del design».
Nell’edizione numero 61 la kermesse ha visto una partecipazione di più di 2.000 brand espositori, di cui il 34% da 37 paesi, tra cui 550 giovani designer da 31 paesi e 28 scuole e università di design da 18 nazioni. In termini di affluenza di visitatori, in sei giorni le presenze registrate sono state 307.418, il 15% in più rispetto al 2022.
E al centro delle proposte dell’arredare due sono state le parole chiave: sostenibilità e colore. «Prestando attenzione all’origine dei materiali, ai metodi di produzione, alla durabilità e al fine vita degli oggetti, il design lancia un messaggio ben preciso: “Prendetevi cura di voi stessi, degli altri e del pianeta”», spiegano in una nota gli organizzatori del Salone.
«I richiami alla natura sono tanti: nei colori, nei tessuti, nei materiali usati dei mobili, nelle texture, nei complementi…La natura entra in casa nei materiali di riciclo e in quelli a basso impatto ambientale. Anche le piante diventano parte integrante dell’arredare con una funzione che va oltre all’estetica per arrivare al benessere». E con questa filosofia e stile di vita dal “verde” da appartamento è facile passare alla valorizzazione degli spazi esterni, balconi, terrazze e giardini…Ecco allora il crescente interesse per l’outdoor. «Uno spazio, grande o piccolo che sia, sempre più importante che alimenta la nostra voglia di relazionarci con il mondo dando vita a soluzioni di continuità con l’interno», dice Valeri.
E poi protagonista immancabile è anche il colore. Ecco allora il giallo senape, il verde, nelle tonalità del bosco, smeraldo e salvia, il porpora, il rosa e il turchese del mare. Da soli o abbinati anche in contrato con una palette che richiama gli anni ’70 e ’90 di viola, gialli, rossi, verdi e blu. «Una riscoperta che va nella direzione di una casa che esprime vitalità, voglia di vivere a chi la abita o a chi ci entra…Il colore, non necessariamente nelle pareti, diventa forma, funzionalità, in soluzioni mirate e precise come ad esempio negli accessori e nei complementi d’arredo, dalle lampade ai cuscini dai tessuti alle sedie o ai particolari di un mobile…», spiega Valeri.
Altro elemento di spicco, infine, è l’illuminazione raccontata negli spazi di Euroluce dove hanno preso vita gli aspetti del futuro dell’illuminazione stessa, ovvero, anche in questo caso, in nome della sostenibilità, della tecnologia e della digitalizzazione. «La luce è protagonista, capace di creare atmosfere e scenografie domestiche grazie ad una grande personalizzazione dei punti luce e delle lampade stesse. Ora si gioca sulla funzionalità, certo, ma anche sui colori, sulla materia e sulle dimensioni. Senza dimenticare il risparmio energetico. In questo le lampade Led e alogene hanno aperto ormai scenari nuovi e di sperimentazione».
Poi Valeri conclude: «In generale questo Salone del Mobile ha riportato al centro il pianeta e le persone per un benessere comune e diffuso. È stato un viaggio attraverso interpretazioni diverse e varie dell’abitare. La cura dei particolari, la ricerca della “natura”, la personalizzazione degli spazi e degli arredi con soluzioni su misura, quasi al centimetro, direi, ci fanno ragionare sulla qualità della vita quotidiana, sulle nostre scelte e sul nostro stile di vita. Ormai sempre di più in relazione e in osmosi con il mondo circostante in maniera creativa e sostenibile».